Jidai Matsuri 時代祭
Mille anni di regno in un giorno
Come è accaduto per Roma, Kyoto non è stata costruita in un giorno. I duemila avatar che sfilano durante il Jidai Matsuri onorano la memoria degli grandi personaggi e degli illustri sconosciuti che hanno partecipato alla sua Storia.
« A Kyoto, le manifestazioni che si colorano di sfumature delle epoche antiche non si contano più ». Il premio Nobel della letteratura KAWABATA Yasunari (1899-1972)
non avrebbe potuto meglio definire nel racconto omonimo, Kyoto (1968). Nell’antica capitale imperiale, i festival sono all’ordine del giorno: il Jidai Matsuri o « festa storica » si distingue da tutti gli altri. Questa festa fa parte, nonostante sia stata recentemente creata (nel 1895 al momento della fondazione del santuario Heian-jingu e del 1100imo anniversario della città) delle tre grandi feste di Kyoto, con l’Aoi Matsuri e il Gion Matsuri. Ogni anno il 22 Ottobre, viene celebrata l’antica capitale Heian-kyô (come veniva precedentemente designata Kyoto) o « la capitale della pace e della tranquillità », nome che gli era stato conferito dal suo fondatore, il cinquantesimo imperatore del Giappone Kanmu (737-806). Per queste ragioni, un immenso défilé mostra le trasformazioni della società del Kansai durante il millennio in cui è stata residenza dell’imperatore (dal 794 al 1868).
I pesanti costumi del passato
Chiunque abbia sempre sognato di incontrare l’incarnazione della prima scrittrice mondiale, Murasaki Shikibu, celebre per il suo Genji monogatari o i terribili unificatori del Giappone Oda Nobunaga (1534-1582), Toyotomi Hideyoshi (1536-1598) e Tokugawa Ieyasu (1543-1616), si rallegrerà di trovarli ogni anno nella processione del Jidai Gyoretsu (ricostituzione storica). Circa duemila partecipanti indossano gli abiti dei personaggi che hanno contribuito alla storia della città, dai semplici contadini ai nobili dignitari della Corte, e sfilano per più di due ore, al seguito di due mikoshi, altari shinto ambulanti, nei quali riposano gli spiriti dell’imperatore Kanmu e dell’imperatore Kômei (1831-1867), 121imo ed ultimo sovrano ad aver risieduto a Kyoto. Questi ultimi, divenuti kami (divinità shinto), hanno stabilito la propria residenza nel santuario loro dedicato, lo Heian-jingu, ed ogni anno sono invocati affinché prendano parte alla manifestazione.
Il tragitto abituale collega il Kyoto-gosho (palazzo imperiale allo Heian-jingu, e attraversa luoghi emblematici come il parco del palazzo imperiale o la strada Oike. Il défilé inizia a mezzogiorno a nord dell’antica dimora dell’imperatore e raggiunge il santuario attorno alle ore 14:30. In testa al corteo, la Storia recente dell’era Meiji (1868-1912) fino poi ad arrivare ai rappresentanti dell’epoca Heian (794-1185) che chiude la sfilata. Più di 150000 persone assistono a questo spettacolo: la migliore strategia da adottare per ammirare ogni piccolo particolare consiste in posizionarsi in un luogo chiave del percorso. A questo titolo, il parco del palazzo imperiale, la facciata del municipio di Kyoto, la strada Oike, il quartiere di Okazaki con i suoi numerosi musei, i dintorni del Heian-jingu, offrono i migliori punti di osservazione.
Le macchine fotografiche sono un must, l’atmosfera è festosa ed i sorrisi risplendono tanto sui volti degli autoctoni, fiera di rappresentare la loro città natia, quanto su quelli degli incantati turisti. Una volta terminatosi il corteo, non essendo di particolare interesse la cerimonia religiosa che si tiene nello Heian-jingu, recatevi a Kurama ad inizio serata dove ha luogo il festival del fuoco, prolungamento delle festività shinto.